“Be’ al paese nostro” disse Alice con un po’ di fiatone, “in genere si arriva in un altro posto .. se si corre per tanto tempo come abbiamo fatto noi.”
“Che paese lento!” disse la Regina. “Qui invece, devi correre più che puoi, per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre almeno il doppio”.
In un video un ex consulente finanziario che assomiglia a una versione hippy di Beppe Grillo spiega ai giovani di non pensare solo ai soldi e al lavoro. Dopo trent’anni di lavoro h24 ha avuto l’illuminazione. Ora gira a piedi nudi, vive in una roulotte alimentata da un impianto fotovoltaico in un terreno che ha comprato con “una parte dei miei risparmi”. Spiega che prima di fare questa scelta ha messo da parte 140mila euro, “e invece di comprare una casa e continuare a lavorare ho deciso di vivere” dice sorridente fissando la videocamera.
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Un 28enne al momento disoccupato, dopo decine di lavori sottopagati, stressanti e alienanti, trova il blog di uno che spiega come vivere senza lavorare. Dopo circa 30mila caratteri arriva a un paragrafo dove l’autore del blog fa degli esempi: sono tutte di persone che hanno lasciato un lavoro in Italia per andare a fare un lavoro a Bali o in altri paesi poveri, “dove si vive meglio, in allegria”. In sostanza sono passati da un lavoro a un altro, semplicemente si sono delocalizzati in un luogo dove conviene, come fanno le aziende. Il 28enne guarda le foto di queste persone sorridenti “che vivono tutto l’anno in infradito”, i suoi occhi scendono verso il basso, anche lui ha le infradito. Accende il bong e mette una puntata di Vikings su Netflix.
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Un impiegato di Tecnocasa è davanti alla tv mentre mangia 80 grammi di riso integrale, 150 di pollo e 100 di zucchine grigliate davanti alla tv. Nella sua libreria libri sulla crescita personale e un romanzo che gli ha regalato la sua ex ragazza prima che si lasciassero e che non ha il coraggio di leggere. Dedica il suo tempo al lavoro, ma riesce solo a sopravvivere. E’ felice quando riesce a comprare il pollo in offerta, a 4 euro al kg, o anche meno. In quei casi ne prende più pacchi che mette nel congelatore. La sera di solito guarda video motivazionali su Youtube e TikTok, ma oggi sta guardando un canale di notizie dove vengono mostrati scontri di piazza. Vede degli incappucciati distruggere una vetrina di Gucci e scrivere a fianco con una bomboletta una frase contro il capitalismo. L’impiegato si incazza, inizia a parlare da solo e a inveire, “maledetti stronzi” dice. Si sente come se quella vetrina Gucci fosse sua. Non commenta mai sui social, ma stavolta, mentre mangia il suo riso con pollo e zucchine, si lascia andare a diversi insulti firmati col suo nome e cognome.
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38 anni, dopo tre lavori dove è stata sistematicamente sfruttata e infine licenziata, ha deciso di mettersi in proprio, aprire la partita iva. Sta andando male, ha la percezione che stia lavorando tantissimo solo per sopravvivere, pagare le tasse e il commercialista. Sente che se mollasse un attimo potrebbe seriamente essere a rischio di non poter mangiare il prossimo mese. Nel frattempo prepara una tabella su Excel con le task per la settimana, l’agenda, le attività da fare. Per caso scopre sul web il termine giapponese Ikigai. Apre una bottiglia di vino bianco, al secondo bicchiere è indecisa se andare avanti e non mollare, oppure suicidarsi. Beve un terzo bicchiere e sceglie un film a caso su Netflix. E’ una romantica storia d’amore.
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Un 54enne dirigente d’azienda tra una riunione e l’altra usa un’app per meditare. Fa mindfulness, dice di essere zen. Dopo 10 minuti di meditazione si sente sereno e ricaricato e torna a fatturare. Consiglia la mindfulness ai suoi sottoposti più fidati. Pensa che tutti dovrebbero meditare. Finalmente, dopo due anni di duro lavoro in palestra, gli avambracci raggiungono lo spessore giusto e va a farsi tatuare un enso, il cerchio zen.
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27 anni, soffre di sindrome dell’intestino irritabile. All’inizio erano frequenti mal di pancia e saltuari attacchi di diarrea. Poi la situazione è progressivamente peggiorata e ora sta male praticamente tutti i giorni. Non può quasi uscire di casa, deve avere sempre un bagno a portata. Lascia il lavoro. Aveva messo da parte dei soldi, ma sa che non possono durare molto. Su internet scopre il mondo delle criptovalute guardando i video di un 21enne a Dubai che sostiene di aver fatto i milioni da casa. “Se vuoi diventare milionario devi iniziare a pensare come un milionario” dice. Piegato sul water, contratto per il dolore, col cellulare in mano decide di iniziare a pensare come un milionario.
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41 anni, divorziata, fa un lavoro che odia, non è brava e non vuole diventarlo, è depressa, ma non vuole spendere i suoi soldi in psicoterapia, perché non ci crede. Si è fatta prescrivere degli ansiolitici dal medico di base. Sente di essere una fallita, poi pensa che invece è colpa della società, poi pensa che dice così solo perché è una fallita. Su Instagram vede a raffica video con questi titoli: “L’uomo che vive in una piccola casa e si nutre al 100% di ciò che coltiva”, “Questa famiglia ha lasciato la vita in città per vivere in una yurta in campagna”, “Cambiare vita a 30 anni, la storia di questa ragazza dimostra che tutto è possibile”, “Da ingegnere infelice a insegnante di yoga Lanzarote: un viaggio può cambiarti la vita”, “Ero obeso, sfruttato e depresso. Poi ho iniziato a viaggiare e ho trovato la felicità. Ora vivo in un minivan”. Prende il doppio della solita dose di ansiolitico e va a dormire alle 21, sperando di dormire 12 ore. Si sveglierà nel mezzo della notte pensando ad alcune questioni irrisolte legate al divorzio.
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36 anni, vorrebbe fare lo scrittore perché è sempre stato bravo e appassionato, ha lavorato brevemente per una casa editrice, ma alla fine non gli hanno pagato tutto il dovuto. L’anno prima si è ritrovato con un grosso debito e gliel’hanno pagato i genitori. Attualmente lavora come social media manager e guadagna pochissimo. Soffre di mal di schiena e tendinite. Si lamenta del lavoro con gli amici e loro gli dicono che non ci sono alternative. Ogni tanto fuma dell’erba, ma una volta su due gli prende male. La sera guarda un video su “come cambiare la tua vita e lavorare meno vivendo con 300 euro al mese”. Il primo consiglio è di mettere un impianto fotovoltaico e fare l’orto. Abita in un condominio in un bilocale di 50 metri quadri, da poco ha litigato con una vicina per lo spazio della bicicletta. Il secondo consiglio è di darsi al minimalismo, “non hai bisogno di tutte quelle cose” dicono nel video. Si guarda intorno: l’appartamento è vuoto, ha solo un tavolino basso, è letteralmente seduto per terra, e nella camera da letto, oltre al letto, ci sono solo un armadio con i vestiti e un comodino. La stanza dove si trova è illuminata dalla luce azzurra del portatile.
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Lavorava in coppia con il suo ragazzo, noto tatuatore della città. Quando si sono mollati lei ha sperato di aprire un suo studio per non perdere i suoi clienti. Tra soldi e burocrazia c’è voluto un anno. Vuoi per il tempo, vuoi per la concorrenza del ragazzo, i clienti non l’hanno seguita. Si sono presentati solo ragazzini che vogliono tatuaggi minuscoli da pochi euro pagati dai genitori. Non ci sta con le spese. Seguendo il consiglio di un influencer di Instagram vende tutto quello che non le serve su Ebay e Vinted. Ci ricava 60 euro. Fa due conti sul foglio di calcolo di LibreOffice e scopre che a lei ne servono almeno 5mila. La sera si lascia andare allo sconforto, pensa seriamente di mollare. Infine, alle tre del mattino, di fronte all’ennesimo reel di Instagram, scopre la svolta: fotografarsi i piedi e vendere le foto su Onlyfans.
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A 35 anni si accorge che la sua vita non ha preso nessuna direzione. Non lo dice a nessuno, non saprebbe a chi dirlo. In realtà ci prova un giorno con una collega con cui fa le pulizie in un agriturismo, ma ha la sensazione che quella non capisca. Quando era più giovane voleva entrare nei carabinieri perché subiva il fascino della divisa. Avrebbe avuto un lavoro sicuro, uno stipendio, una pensione. Tutti l’avrebbero rispettata. Ha fatto un figlio che ha come sfondo del cellulare, ma non ha mai avuto un lavoro in regola. Per l’Inps non esiste. Il suo ISEE è regolarmente a zero da anni. Il padre le aveva impedito di entrare nell’Arma perché lo considerava un lavoro da maschi. Ironicamente ora fa un lavoro che il padre considererebbe da donne. Soffre di mal di schiena e per lavorare si imbottisce di ibuprofene. Tra una pulizia e l’altra fa delle passeggiate per tenersi in forma durante le quali ascolta podcast di true crime. La notte a volte sogna di essere un carabiniere che arresta i serial killer.
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Ha compiuto 50 anni da poco, ma non ha ricevuto gli auguri da nessuno. Sua madre, forse l’unica che gli avrebbe fatto gli auguri, è morta l’anno scorso. Ha lavorato per 15 anni in una casa di cura come infermiere, poi è stato licenziato. Dopo un paio di anni di NASPI si è rotta la caldaia, proprio in inverno. Niente riscaldamento, niente acqua calda. Per pagare le bollette fa il dog sitter per una coppia di pensionati benestanti proprietari di tre grossi cani trattati come figli. I pensionati vanno spesso al lago e in montagna, e in quei giorni lui si trasferisce a casa loro. I cani dormono su enormi e comodissimi divani, mangiano carne di prima qualità, entrano ed escono dalla casa super riscaldata. In quella casa, oltre a fare il servo dei cani, lui ha il riscaldamento, l’acqua calda per fare una doccia, una cucina completamente domotica, una grande smart tv, un bellissimo giardino. A volte sogna che i pensionati lo adottino. Vorrebbe diventare il quarto cane.
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Tutto è iniziato mentre si lavava i denti. Erano le otto del mattino, si fissava apatico nello specchio quando un dente si è spezzato. L’ha sputato nel lavandino, poi l’ha preso in mano e l’ha osservato. Non sapendo cosa fare, l’ha buttato nel cestino. Come in una sceneggiatura didascalica, da lì qualcosa è cambiato in lui. I soldi che guadagna gli bastano solo per pagare l’affitto e le bollette, e a volte nemmeno quelle. Ma decide che le cose cambieranno. Una sera, un po’ ubriaco, scarica un ebook dal titolo “I soldi fanno la felicità”. Sottotitolo “Cambia per sempre la tua vita e la tua situazione economica con la Libertà Finanziaria”. Legge i primi capitoli, che lo entusiasmano. La parola chiave è mindset. La mattina dopo, mentre si lava i denti, perde un altro dente. Questa volta un molare. Per un attimo resta immobile, confuso, poi prende a pugni lo specchio che si rompe in mille pezzi. Ha le mani ricoperte di sangue. Si accascia sulle mattonelle del bagno e rimane lì tutta la mattina.