10 consigli pratici per aumentare in modo naturale l’ormone della felicità, la serotonina, così potrete migliorare il vostro umore, ridurre lo stress, migliorare il sonno e la digestione.
Quadrupedia
Quando torno a casa ho l’odore del loro sapone. Visto che a casa mia mancano sia il riscaldamento che l’acqua calda, quando vanno via approfitto della loro casa per farmi una doccia.
La Videografia del Collettivo
blob-manifesto video per definire la linea estetica/politica/poetica/spirituale del collettivo. vol 1.
E adesso droghiamoci
E se non lasciassimo le droghe in mano a giudici, psichiatri e sbirri?
Se negli anni ’60 l’idea che si potesse cambiare il mondo con l’aiuto degli psichedelici era possibile, oggi in gran parte sta rientrando in protocolli terapeutici, le aziende farmaceutiche investono in queste sostanze e il capitalismo ha assorbito quasi del tutto quella spinta. Perché quasi del tutto? Perché ad esempio state leggendo questo testo, scritto da chi crede che le droghe abbiano un potenziale sovversivo. E ci sono altre persone che ci credono, là fuori, da qualche parte. E ci sono anche numerose sacche di resistenza di individui che in qualche modo, nel loro modo, consumano queste sostanze.
più che il menestrello sarebbe il cantastorie, ma menestrello fa più ridere come parola.
immaginiamo questa scena: esco di casa la mattina e per strada incontro vari menestrelli che negli angoli del paese/città cantano le notizie del giorno. un sistema di informazione orale e musicale che trasforma le notizie in storie collettive.
Gli sbirri interiori
appendice al post ogni cosa è medicalizzata.
C’è anche un altro aspetto che non ho trattato, ma che si collega bene alla riflessione conclusiva sul fatto che l’autorità di cui dobbiamo avere paura è quella dentro di noi. Perché quella esterna si può e si deve abbattere o ignorare, ma quella dentro di noi è molto più insidiosa e difficile da combattere.
Sul tema delle droghe, osservavo come spesso si cerchi di giustificarne l’uso esclusivamente in ambito medico, mentre l’impiego a scopo ricreativo venga stigmatizzato, riflettendo una tendenza verso la medicalizzazione della società. Davo la colpa all’autorità, ma mi rendo conto che anch’io ho adottato lo stesso approccio, senza che nessuno me lo imponesse direttamente.
non potendo, almeno per ora, viaggiare nello spazio, alcuni membri del collettivo sono partiti in missione alla ricerca di forme di vita intelligente nei dintorni.
è andata così: erano finiti l’aglio e gli spaghetti e bisognava anche ritirare soldi, la macchina è rotta e questa non è solo una splendida occasione per muoversi esclusivamente a piedi ed esplorare, ma anche per cercare forme di vita interessanti e a noi affini.
Ogni cosa è medicalizzata
Parto da una cosa che mi sta a cuore: le droghe. L’ho scritto molte volte, lo ripeto ancora una volta: non vogliamo andare in farmacia, vogliamo drogarci.
su qualche social di merda mi è apparsa una grafica con i lavori più richiesti in futuro secondo il world economic forum e ci sono cose tipo “ingegneri di tecnofinanza” e “salesforce consultant”.
mmmmh… NO. questo è il futuro secondo voi. le cose, mi dispiace dirvelo, andranno un po’ diversamente.
Il ricettario del collettivo
ovvero i piatti proposti nella mensa del collettivo. veri esempi di CCPP (Cibi Calorici Per Proletari), pietanze economiche e sostanziose per sopravvivere e non morire. gli ingredienti sono esclusivamente o autoprodotti o comprati in supermercati popolari come eurospin, in’s, penny, quasi sempre in confezioni maxi e in offerta. sono ammessi anche i pacchi caritas. non c’è una suddivisione in antipasti, primi, secondi, spuntini, colazione, cena ecc. perché nel collettivo regna la totale anarchia alimentare. abbiamo preso molto seriamente il modo di dire “mangiare cavoli a merenda”. queste sono solo alcune delle ricette che si ripetono perché un’altra caratteristica della nostra mensa è che raramente viene replicato lo stesso piatto due volte, un po’ per noia, un po’ perché nessuno si ricorda le ricette. in molti dei piatti, praticamente in quasi tutti, è presente l’aglio.
Io soffro, quindi devi soffrire anche tu
ogni tanto purtroppo mi tocca andare dal medico. la sala d’attesa è minuscola e sempre piena. l’aria diventa subito irrespirabile e vige una regola non detta: se aspetti fuori, all’aria, al sole, è come se te ne fossi andato. se arriva qualcuno e chiede chi è l’ultimo, tu non conti più, perché non sei rimasto a soffrire al chiuso, nell’angusto e malsano spazio della sala d’attesa.
si potrebbe dire a chi aspetta, di solito al 95% vecchi incattiviti, che è più intelligente fare così, aspettare fuori, stare al sole. ma non sarebbero d’accordo. il pensiero è: io sto soffrendo, quindi devi soffrire anche tu. non è giusto che io stia in una cella senz’aria per due ore mentre tu fischietti all’aperto. non è pari. devi soffrire. si potrebbe dire al vecchiaccio: ma allora esci anche tu, cambiamo le condizioni di questo sistema sbagliato. no. è sempre stato così, abbiamo sempre sofferto, nessun cambiamento è accettato. there is no alternative.
Pinocchietto rosso
Geppetto è un ex falegname che si è rovinato a causa della sua ludopatia. Si è venduto tutto per giocare al videopoker. Un giorno, sentendosi fortunato, si gioca i pochi risparmi rimasti e perde tutto. Disperato, mentre si scola un ultimo gin tonic, ha un’idea folle: “Se avessi un figlio, lo potrei mandare in giro a lavorare e a procurarmi i soldi per continuare a giocare!”. Così, si rimbocca le maniche e crea Pinocchietto, un burattino fatto di pezzi di legno recuperati dalla discarica. Ma Pinocchietto, nonostante sia di legno, non è privo di coscienza. È dotato di una volontà tutta sua, e fin dal primo momento capisce che la vita con Geppetto non sarà facile. Inizia a lavorare come rider, ma per Geppetto i soldi non sono mai abbastanza, perché la sua passione per il videopoker è divorante.
Come vestirsi se arrivano gli alieni
Immaginate questa scena: è mercoledì, siete in cucina e state preparando gli spaghetti aglio e olio per la cena mentre ascoltate gli Autechre, quando all’improvviso dalle finestre si fanno strada intense luci abbaglianti. Sentite dei suoni indecifrabili e inizialmente pensate sia la musica, ma poi abbassate il volume e capite che vengono da fuori. Spinti dalla curiosità, ancora con il mestolo in mano, uscite in giardino e assistete a un evento straordinario: un’astronave è atterrata sul prato davanti a voi. Dalla navicella emergono figure misteriose che vi osservano attentamente. Sono gli alieni.
La fattona dei denti
una storia per bambini.
La Fattona dei denti è una donna di mezza età che ha perso quasi tutti i denti a causa dell’uso smodato di alcune sostanze psicotrope. Gira solo la notte, sempre con una Peroni in mano e una sigaretta in bocca, e va a visitare le case dei bambini che hanno perso un dente e l’hanno messo sotto al cuscino. Sa dove andare perché è un potere che ha acquisito in seguito a una tre giorni di full immersion di cocaina, crack, Peroni, ossicodone ed eroina. La Fattona dei denti ruba il dentino senza svegliare il piccolo che dorme, sfilandolo dal cuscino, e invece di metterci una moneta come da tradizione mette cose strane come unghie spezzate, pezzi di vetro, chiavi arruginite, tappi di Peroni, aghi.
The Billionaires Centipede
il folle e spietato dottor Machno cattura i tre miliardari mark zuckerberg, jeff bezos ed elon musk e li imprigiona nel suo laboratorio sotterraneo segreto. “vi trasformerò in macchine biologiche di produzione economica!”, urla il dottore, il volto contorto dalla follia, mentre i tre miliardari lo guardano terrorizzati. con chirurgica precisione, Machno inizia le sue operazioni: collega l’ano alla bocca dei tre uomini, formando il primo centipede umano fatto di miliardari. in testa c’è musk, il più ricco, al centro zuckerberg, e infine bezos, alla coda.